Docente: Nadav Hadar Crivelli
Breve biografia
Dopo un biennio di Fisica all’Università di Pavia, Nadav Hadar inizia il suo cammino spirituale nel 1973 in India, dove per un paio d’anni studia e pratica Yoga e meditazione. Durante lo stesso periodo si avvicina alla saggezza esoterica occidentale. Dopo numerosi viaggi e un lungo soggiorno in una comunità spirituale in Toscana, spinto dal desiderio di radici più profonde ed adatte alla sua anima, nel 1978 Nadav si reca in Israele. Dai primi anni ‘80 segue la via dell’Ebraismo ortodosso, e si dedica allo studio della Cabalà. La sua esperienza è cresciuta alla scuola dei più noti maestri di Cabalà, e con centinaia di studenti e allievi, sia in Israele sia in Italia, dove è ritornato nell’87. Qui ha fondato la scuola Chokhmat ha- Emet, “La Sapienza della Verità”, e ha pubblicato a tutt’oggi sette libri, più due corsi annuali per lo studio della Cabalà. Nel ’96 si è spostato nuovamente in Israele, con la sua famiglia. Nadav insegna tramite lezioni, conferenze, seminari, sia in Israele che in Italia, dove viene con grande frequenza.Ha ricevuto insegnamenti diretti dai più noti maestri di Cabalà d’Israele, fra cui: Rav Yitzach Ginzburg, Rav Ghedalia Fleer, Rav Mordechai Shenberger. Ma il suo vero maestro di vita e di Ebraismo è Rav Shlomo Carlebach, di benedetta memoria, col quale esisteva un vero legame di amicizia.
Presentazione cabalà e psicologia del profondo
“Come disciplina terapeutica, la psicologia si propone di aiutare le persone in difficoltà interiori a risalire su dei piani di funzionalità normale, felice e soddisfatta. Il problema di un’impresa di questo tipo è molto semplice. Si immagini che qualcuno stia affondando in un terreno infido e cedevole. Arriva un esperto e vuole fermare la caduta dell primo, e/o aiutarlo a venirne fuori. La domanda è: su cosa si appoggia il terapeuta?Che solidità ha il terreno sul quale si pone per far leva ed aiutare l’altro?
In breve, in una società dominata dai soli vari contingenti, materiali ed edonistici, un aiuto psicologico che non abbia altra base non riuscirà a fare molto. La sola conoscenza diagnostica di una psicosi o semplicemente di una più precisa problematica affettiva o comportamentale non basta a curare la patologia. Se il terapeuta si appoggia sullo stesso inaffidabile suolo, o non riuscirà ad aiutare l’altra persona o sprofonderà lui stesso. Consapevoli di questo limite, molte sono le scuole di psicoterapia oggi che affermano l’importanza di valori spirituali e trascendenti per garantire la salute sia dell’individuo che della collettività. Questi valori, insieme a principi di etica più solida, sono la base indispensabile sulla quale appoggiare il processo di ricostruzione della personalità.
Cosa può esserci di più solido della tradizione mistica e spirituale della Bibbia? A parte questo suo valore inestimabile, la Torà, specie letta dalla Cabalà e dal Chasidismo, fornisce delle chiarissime descrizioni delle dinamiche dell’intera dinamica del complesso psiche – anima, dai suoi gradini più bassi, animali, istintivi, fino ai vertici dell’Intelletto puro e contemplativo, fino ai regni divini.
Sia Cabalà che Chasidismo offrono una serie di strumenti riparatori per la psiche danneggiata. Si tratta di opere, di consigli, ma c’é l’interpretazione dei sogni, e ci sono le lettere ebraiche e i Nomi di D-o, in se stessi potenti strumenti terapeutici.
Il contributo della mistica ebraica a costruire dei validi e potenti sistemi di psicoterapia è inestimabile. Si pensi soltanto all’interpretazione dei sogni. Nel Genesi vengono raccontati dieci sogni, la cui interpretazione ha conseguenze vastissime sia nel campo individuale che della stessa società della quale chi ha sognato faceva parte. Davvero non è un caso che, sia tra i fondatori della psicoterapia del profondo che dei suoi maestri successivi, ci siano così tanti ebrei”.